MONOCITI E DIABETE DI TIPO 2

MONOCITI E DIABETE DI TIPO 2

I monociti sono un tipo di leucocita, o globulo bianco, che svolge un ruolo cruciale nel sistema immunitario. 

Parte del gruppo più ampio dei monociti-macrofagi, questi leucociti sono responsabili dell’eliminazione di agenti patogeni e cellule danneggiate tramite la fagocitosi, ovvero l’inglobamento e la distruzione di queste particelle nocive.

Nel contesto del diabete di tipo 2, i monociti acquisiscono un’importanza particolare a causa del loro ruolo nell’infiammazione e nella resistenza all’insulina. 

Il diabete di tipo 2 è caratterizzato da un’alterata regolazione del glucosio nel sangue, dovuta principalmente a una combinazione di resistenza all’insulina e deficiente secrezione insulinica da parte delle cellule beta del pancreas.

Il legame tra monociti e diabete di tipo 2

1. Infiammazione cronica: 

Nel diabete di tipo 2, l’infiammazione cronica basso-graduale gioca un ruolo fondamentale. I monociti contribuiscono a questo stato infiammatorio mediante la produzione di citochine pro-infiammatorie come il TNF-α (fattore di necrosi tumorale alfa) e l’IL-6 (interleuchina 6). Queste citochine possono interferire con l’azione dell’insulina nelle cellule, promuovendo la resistenza all’insulina.

2. Disregolazione immunitaria: 

I monociti nel diabete di tipo 2 possono diventare disfunzionali e contribuire a un ambiente immunitario alterato. 

Questi cambiamenti possono includere una maggiore attivazione e una modificata risposta ai segnali infiammatori. 

Queste alterazioni possono esacerbare sia l’infiammazione che la resistenza all’insulina.

3. Migrazione dei monociti: 

Studi hanno dimostrato che nei pazienti con diabete di tipo 2, c’è una maggiore migrazione di monociti nelle pareti dei vasi sanguigni. 

Questo può contribuire all’aterosclerosi, un fattore di rischio comune per le complicazioni cardiovascolari nel diabete.

IMPLICAZIONI CLINICHE E TRATTAMENTO

La comprensione del ruolo dei monociti nel diabete di tipo 2 può portare a nuove strategie terapeutiche. 

Modifiche dello stile di vita come dieta equilibrata e attività fisica regolare possono aiutare a ridurre l’infiammazione sistemica e migliorare la gestione del diabete.

“Il fenotipo dei monociti del sangue è un marcatore di rischio cardiovascolare nel diabete di tipo 2”

FONTE: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38152893/

Background: 

Il diabete è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari aterosclerotiche con un rischio 2 volte più elevato di eventi cardiovascolari nelle persone con diabete rispetto a quelle senza. I monociti circolanti sono cellule effettrici infiammatorie coinvolte sia nel diabete di tipo 2 (T2D) che nell’aterogenesi.

Conclusioni dello studio: 

In questo studio, forniamo prove che la frequenza e il profilo fenotipico dei monociti sono strettamente legati al rischio cardiovascolare nei pazienti con T2D. La valutazione della frequenza e della conta dei monociti è un prezioso indicatore predittivo del rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti con T2D.

In conclusione, i monociti giocano un ruolo significativo nel modulare l’infiammazione e la patogenesi del diabete di tipo 2. Approfondire la comprensione di questo legame può essere essenziale per sviluppare trattamenti più efficaci e personalizzati per i pazienti con questa condizione. 

La ricerca continua in questo campo è fondamentale per scoprire nuove vie terapeutiche e per offrire migliori prospettive di salute ai pazienti diabetici.

VISITA DAL BIOLOGO NUTRIZIONISTA – DEFINIRE IL CONTESTO

1°. ACCOGLIENZA E VALUTAZIONE INIZIALE

All’inizio della visita, il biologo nutrizionista saluta il cliente e inizia con una conversazione aperta per capire come si sente la persona. Questo momento serve a stabilire un rapporto di fiducia e a raccogliere informazioni preliminari sullo stato di benessere generale del cliente.

2°. RACCOLTA DEI DATI ANAGRAFICI E ANTROPOMETRICI

Il biologo nutrizionista raccoglie dati demografici fondamentali come età e sesso, oltre a misurazioni antropometriche come peso e altezza. Queste informazioni sono essenziali per calcolare il BMI (Indice di Massa Corporea) e altre metriche relative alla composizione corporea.

3°. ANAMNESI PATOLOGICA

Si discutono le condizioni mediche preesistenti del paziente. Comprendere le patologie di cui soffre il paziente è fondamentale per personalizzare il piano alimentare e tenere conto di eventuali restrizioni o necessità specifiche legate a queste condizioni.

4°. ANDAMENTO DEL PESO

Il nutrizionista indaga sull’andamento del peso del paziente negli ultimi tre mesi. Variazioni significative di peso possono indicare problemi metabolici, effetti di farmaci, cambiamenti dello stile di vita o problemi psicologici che potrebbero necessitare di un intervento specifico.

5.° ANAMNESI ALIMENTARE

Attraverso un’accurata anamnesi alimentare, il nutrizionista valuta le abitudini alimentari del paziente, inclusi i tipi di cibi consumati, la frequenza dei pasti, le preferenze e le avversioni alimentari, e altri aspetti come il consumo di alcol e caffeina. Questo aiuta a identificare carenze nutrizionali o abitudini dannose.

6°. VALUTAZIONE DEI SINTOMI

Il cliente è invitato a descrivere qualsiasi sintomo recente che potrebbe essere collegato alla dieta o allo stato di salute generale. Questi possono includere affaticamento, problemi digestivi, reazioni allergiche, o cambiamenti dell’appetito.

7°. ANALISI DEI RISULTATI DEGLI ESAMI DI LABORATORIO

Infine, il biologo nutrizionista esamina i risultati degli esami ematici. Questi possono includere livelli di glucosio, lipidi, marcatori di funzione renale e epatica, profili vitaminici e minerali, tra gli altri. Quest’analisi consente di identificare specifiche carenze nutrizionali, stati di infiammazione o altri squilibri che possono essere indirizzati tramite la dieta.

Disclaimer

  • Gli articoli e i contenuti gratuiti forniti sono destinati esclusivamente a scopo informativo e educativo. In qualità di laureato in biologia con un impegno a tempo pieno nella disciplina della nutrizione, mi avvalgo delle mie competenze e conoscenze accademiche per offrire informazioni accurate e aggiornate nel campo della nutrizione e della salute.
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  • Invito i lettori a esercitare il proprio senso critico rispetto alle informazioni presentate nei miei articoli, considerando il contesto delle mie competenze e l’eventuale integrazione delle risposte fornite dall’intelligenza artificiale. Si consiglia inoltre di consultare un professionista della salute qualificato o un esperto nel campo della nutrizione per approfondimenti specifici o per questioni individuali relative alla propria salute e al proprio benessere.
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  • Nessun articolo o consiglio fornito può sostituire il parere di un medico o biologo nutrizionista.
  • L’adozione di uno stile di vita sano e l’assunzione di decisioni riguardanti la propria salute rimangono responsabilità individuali.
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