LA CORRELAZIONE TRA BRUXISMO E CARENZA DI VITAMINA D E CALCIO

LA CORRELAZIONE TRA BRUXISMO E CARENZA DI VITAMINA D E CALCIO: STUDIO CASE-CONTROL

“ Self-reported sleep bruxism is associated with vitamin D deficiency and low dietary calcium intake: a case-control study “

FONTE: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33413308/

Uno studio recente ha gettato nuova luce sul fenomeno del bruxismo notturno, evidenziando una possibile correlazione tra questo disturbo e la carenza di vitamina D insieme a un’assunzione ridotta di calcio nella dieta. Questo studio, intitolato “Self-reported sleep bruxism is associated with vitamin D deficiency and low dietary calcium intake: a case-control study,” ha suscitato un interesse significativo nel campo della salute dentale.

Il bruxismo, un disturbo caratterizzato dalla serratura involontaria dei denti durante il sonno, può provocare danni significativi ai denti e ai muscoli mascellari. I ricercatori coinvolti nello studio hanno condotto un’analisi approfondita su un campione di individui, confrontando coloro che autodichiaravano di soffrire di bruxismo notturno con un gruppo di controllo.

I risultati hanno rivelato un legame interessante: i partecipanti che riportavano il bruxismo notturno presentavano livelli più bassi di vitamina D nel sangue rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, è emerso che l’apporto dietetico di calcio in questo gruppo era significativamente inferiore rispetto a coloro che non manifestavano questo disturbo.

La vitamina D è essenziale per la salute ossea e muscolare, mentre il calcio svolge un ruolo fondamentale nella struttura e nella salute dei denti. La carenza di entrambi questi nutrienti potrebbe influire sulla contrazione muscolare e sulla salute generale dei tessuti orali, potenzialmente contribuendo al bruxismo notturno.

Questi risultati pongono l’accento sull’importanza di una dieta bilanciata e di livelli adeguati di vitamina D per prevenire o affrontare il bruxismo. 

Integrare la dieta con alimenti ricchi di calcio e prendere in considerazione l’assunzione di integratori di vitamina D potrebbero rappresentare approcci utili nel controllo di questo disturbo.

Alimenti che sono ottime fonti di calcio e vitamina D:

Vitamina D:

1. Pesce grasso: 

Salmone, sgombro e sardine sono ricchi di vitamina D.

2. Uova: 

Il tuorlo d’uovo è una buona fonte di di vitamina D.

3. Funghi esposti alla luce: 

I funghi possono sintetizzare la vitamina D se esposti alla luce solare.

Calcio:

1. Latticini: 

Latte, formaggio e yogurt sono ricchi di calcio.

2. Verdure a foglia verde: 

Spinaci, cavolo riccio, bietole sono ottime fonti vegetali di calcio.

3. Frutta secca: 

Mandorle, noci e semi come i semi di chia contengono quantità apprezzabili di calcio.

Integrare questi alimenti in modo bilanciato nella dieta giornaliera può contribuire a mantenere livelli adeguati di vitamina D e calcio, favorendo la salute generale e potenzialmente riducendo la probabilità di problemi come il bruxismo notturno. 

Se necessario, è consigliabile consultare un medico o un nutrizionista per valutare l’apporto nutrizionale individuale e l’eventuale necessità di integratori.

È importante sottolineare che ulteriori ricerche sono necessarie per confermare e comprendere appieno questa correlazione. 

Questo studio offre un’importante base per esplorare nuovi approcci nella gestione del bruxismo notturno.

In conclusione, la relazione tra il bruxismo autodichiarato, la carenza di vitamina D e l’assunzione ridotta di calcio nella dieta evidenzia l’importanza di una corretta alimentazione e di un adeguato apporto di nutrienti per la salute dentale e il benessere generale.

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CORRELAZIONE TRA CARENZA ESTREMA DI VITAMINA D E IL MORBO DI CROHN

CORRELAZIONE TRA CARENZA ESTREMA DI VITAMINA D E IL MORBO DI CROHN

Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. 

Sebbene la causa esatta di questa patologia non sia ancora completamente compresa, numerosi studi scientifici hanno evidenziato una possibile correlazione tra la carenza estrema di vitamina D e il morbo di Crohn. 

La relazione tra morbo di Crohn e carenza di Vitamina è supportata da prove scientifiche.

LA VITAMINA D: UN RUOLO CRUCIALE PER LA SALUTE INTESTINALE

La vitamina D è una vitamina liposolubile nota principalmente per il suo ruolo nella salute delle ossa e del sistema immunitario. 

Negli ultimi anni, la ricerca ha rivelato il suo coinvolgimento anche nella regolazione dell’infiammazione intestinale e nella funzione del sistema gastrointestinale. 

L’intestino contiene recettori specifici per la vitamina D, indicando un legame diretto tra questa vitamina e la salute intestinale.

LA CORRELAZIONE TRA CARENZA DI VITAMINA D E MORBO DI CROHN

Numerosi studi epidemiologici hanno identificato una connessione tra bassi livelli di vitamina D e un aumentato rischio di sviluppare il morbo di Crohn. 

La carenza di vitamina D sembra essere più comune tra i pazienti affetti da questa malattia rispetto alla popolazione generale. 

Questi studi hanno suggerito che la vitamina D potrebbe svolgere un ruolo protettivo contro lo sviluppo del morbo di Crohn.

MECCANISMI SOTTOSTANTI

Le prove scientifiche suggeriscono che la vitamina D possa influenzare il morbo di Crohn attraverso vari meccanismi. Uno di questi è il suo effetto immunomodulante, che può aiutare a regolare la risposta infiammatoria dell’intestino. Inoltre, la vitamina D sembra influenzare la composizione del microbiota intestinale, un altro elemento cruciale nella patogenesi del morbo di Crohn.

Sebbene ulteriori ricerche siano necessarie per comprendere appieno i dettagli di questa correlazione, le prove attuali indicano che la vitamina D potrebbe svolgere un ruolo importante nella prevenzione e nel trattamento del morbo di Crohn. 

I pazienti affetti da questa malattia potrebbero trarre beneficio dal monitoraggio dei loro livelli di vitamina D e da eventuali integrazioni, sempre sotto la supervisione di un professionista della salute.

Riferimenti bibliografici:

1. Abreu, M. T. (2015). Vitamin D and Inflammatory Bowel Diseases. Gastroenterology & Hepatology, 11(7), 416–418.

(Vitamina D e malattie infiammatorie intestinali.)

2. Ananthakrishnan, A. N. (2016). Environmental Risk Factors for Inflammatory Bowel Diseases: A Focus on Vitamin D. Gastroenterology & Hepatology, 12(6), 348–350.

(Fattori di rischio ambientale per le malattie infiammatorie intestinali: una revisione.)

3. Jørgensen, S. P., Agnholt, J., Glerup, H., Lyhne, S., Villadsen, G. E., Hvas, C. L., … Dahlerup, J. F. (2010). Clinical Trial: Vitamin D3 Treatment in Crohn’s Disease – A Randomized Double-Blind Placebo-Controlled Study. Alimentary Pharmacology & Therapeutics, 32(3), 377–383.

( Studio clinico: trattamento con vitamina D3 nella malattia di Crohn: uno studio randomizzato in doppio cieco controllato con placebo.)

Conclusioni: L’integrazione orale con 1200 IE di vitamina D3 ha aumentato significativamente i livelli sierici di vitamina D e ha ridotto in modo insignificante il rischio di recidiva dal 29% al 13% (P = 0,06). Dato che il trattamento con vitamina D3 potrebbe essere efficace nella malattia di Crohn, suggeriamo studi più ampi per chiarire ulteriormente la questione. ClinicalTrial.gov

4. Limketkai, B. N., & Bayless, T. M. (2016). Bracing the Evidence: Role of Vitamin D in the Immune System in Patients with Inflammatory Bowel Disease. Gastroenterology & Hepatology, 12(9), 561–568.

(ruolo della vitamina D nel sistema immunitario nei pazienti con malattia infiammatoria intestinale.)

5. Zhu, Y., Mahon, B. D., & Froicu, M. (2011). Vitamin D receptor is required to control gastrointestinal immunity in IL-10 knockout mice. Immunology, 134(2), 235–241.

(Il recettore della vitamina D è necessario per controllare l’immunità gastrointestinale nei topi knockout per IL-10.)

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