LE INTOLLERANZE ALIMENTARI PIÙ COMUNI

LE INTOLLERANZE ALIMENTARI PIÙ COMUNI: UNA PANORAMICA SULLE SFIDE DELLA NUTRIZIONE

L’intolleranza alimentare è una reazione avversa a determinati alimenti o componenti alimentari, che si verifica quando il sistema digestivo non è in grado di digerire o metabolizzare tali sostanze. A differenza delle allergie alimentari, che coinvolgono una risposta del sistema immunitario, le intolleranze alimentari sono il risultato di difetti enzimatici o altre disfunzioni metaboliche che rendono difficile il corretto trattamento o l’assimilazione di determinati nutrienti.

1. Intolleranza al lattosio

L’intolleranza al lattosio è una delle intolleranze alimentari più comuni a livello globale. Essa è causata da un’insufficienza dell’enzima lattasi, che è responsabile della digestione del lattosio, lo zucchero presente nel latte e nei latticini. 

Le persone intolleranti al lattosio possono sperimentare sintomi come gonfiore, crampi addominali, gas e diarrea dopo aver consumato questi alimenti.

Strategie per gestirla: 

Evitare o limitare il consumo di latticini e scegliere alternative a base di lattosio ridotto o privo di lattosio, come il latte di soia, il latte di mandorla o il latte di cocco.

2. Intolleranza al glutine (Celiachia)

La celiachia è un disturbo autoimmune in cui il sistema immunitario reagisce negativamente al glutine, una proteina presente in cereali come il grano, l’orzo e la segale. Questa reazione danneggia la mucosa intestinale, ostacolando l’assorbimento dei nutrienti. 

I sintomi tipici includono diarrea, perdita di peso, stanchezza e infiammazione delle pareti dell’intestino.

Strategie per gestirla: 

Adottare una dieta rigorosamente priva di glutine, evitando cibi contenenti grano, orzo, segale e triticale. È essenziale leggere attentamente le etichette dei prodotti per verificare la presenza di glutine nascosto.

3. Intolleranza al nichel

L’intolleranza al nichel è una condizione in cui il corpo ha difficoltà a gestire l’assorbimento del nichel presente in alcuni alimenti. 

Questa intolleranza può causare una vasta gamma di sintomi, tra cui eruzioni cutanee, dermatiti, mal di testa, nausea e disturbi gastrointestinali.

Strategie per gestirla: 

Identificare gli alimenti ad alto contenuto di nichel e limitarne il consumo. Alcuni alimenti ricchi di nichel includono cioccolato, caffè, noci, pomodori e cereali integrali.

4. Intolleranza all’istamina:

L’intolleranza  all’istamina è causata da un eccesso nel corpo o da una ridotta capacità del corpo di metabolizzarla. 

L’istamina è presente in molti alimenti e può causare sintomi come mal di testa, prurito, orticaria, congestione nasale e problemi respiratori.

Strategie per gestirla: 

Limitare il consumo di alimenti ad alto contenuto di istamina, come formaggi stagionati, vino rosso, pesce affumicato, pomodori e alimenti fermentati.

5. Intolleranza agli zuccheri fermentabili (Sindrome dell’intestino irritabile – IBS)

Questa non è tecnicamente un’intolleranza, ma è una condizione comune che coinvolge una sensibilità agli zuccheri fermentabili, noti come FODMAP (Fermentable Oligo-, Di-, Mono-saccharides And Polyols – Oligosaccaridi, Disaccaridi, Monosaccaridi e Polioli Fermentabili). 

Questi zuccheri possono causare sintomi gastrointestinali come gonfiore, gas, diarrea e costipazione.

Strategie per gestirla: 

Seguire una dieta a basso contenuto di FODMAP, evitando temporaneamente gli alimenti ad alto contenuto di questi zuccheri e successivamente reintrodurli gradualmente per identificare quelli che possono causare problemi.

Gli alimenti FODMAP includono:

1. Oligosaccaridi:

   – Fruttani: trovati in grano, segale, aglio, cipolla, scalogno, porri, cicoria, asparagi, carciofi.

   – Galattani: presenti nei legumi come fagioli, lenticchie e ceci.

2. Disaccaridi:

   – Lattosio: presente nei latticini come latte, yogurt, alcuni formaggi (es. ricotta, cottage) e gelati.

3. Monosaccaridi:

   – Fruttosio: presente in frutta come mele, pere, mango, fichi, succhi di frutta concentrati, miele e alcuni dolcificanti come il miele d’agave.

4. Polioli:

   – Sorbitolo: presente in mele, pere, pesche, ciliegie, prugne, funghi e dolcificanti come il sorbitolo (E420).

   – Mannitolo: presente in funghi, cavolfiori e zucche.

Le intolleranze alimentari sono una sfida comune per molti individui. La consapevolezza di queste intolleranze e la capacità di identificare gli alimenti scatenanti possono aiutare a gestire i sintomi e a migliorare la qualità della vita. Se si sospetta di avere un’intolleranza alimentare, è sempre consigliabile consultarsi con un medico o un nutrizionista per una valutazione e una diagnosi adeguata. Una volta identificata l’intolleranza, è possibile apportare modifiche mirate alla dieta per vivere una vita sana e soddisfacente.

Disclaimer

LE INFORMAZIONI CONTENUTE IN QUESTO ARTICOLO HANNO VALORE PURAMENTE INFORMATIVO, NON INTENDONO SOSTITUIRSI ALLA CONSULENZA DEL MEDICO O DEL BIOLOGO NUTRIZIONISTA.

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