RAPPORTO TRIGLICERIDI /COLESTEROLO HDL UN INDICATORE INDIRETTO MA POTENTE DELLA SENSIBILITÀ INSULINICA

RAPPORTO TRIGLICERIDI COLESTEROLO HDL UN INDICATORE INDIRETTO MA POTENTE DELLA SENSIBILITÀ INSULINICA

INTRODUZIONE

Negli ultimi anni, l’interesse per gli indicatori semplici, accessibili e predittivi dello stato metabolico è cresciuto notevolmente, specialmente in ambito preventivo e nutrizionale. Tra questi, il rapporto trigliceridi/HDL (TG/HDL) si è dimostrato un indice clinicamente rilevante per valutare la sensibilità insulinica, ovvero la capacità dell’organismo di rispondere in modo efficace all’insulina.

Questo parametro, calcolabile con un semplice esame del sangue, offre uno sguardo indiretto ma significativo sulla salute metabolica, con applicazioni nella diagnosi precoce di insulino-resistenza, sindrome metabolica e rischio cardiovascolare.

Ecco una panoramica completa e aggiornata dei valori di riferimento per colesterolo HDL e trigliceridi, secondo le principali linee guida internazionali (es. ESC/EAS, AHA, NCEP ATP III).

  • Colesterolo HDL (High Density Lipoprotein)

Detto anche “colesterolo buono”, svolge un ruolo protettivo nel trasporto inverso del colesterolo, rimuovendolo dalle arterie.

CategoriaValori di riferimentoInterpretazione
Uomo> 40 mg/dLProtettivo se superiore
Donna> 50 mg/dLProtettivo se superiore
Basso (uomini)< 40 mg/dLRischio aumentato
Basso (donne)< 50 mg/dLRischio aumentato
Desiderabile (entrambi)≥ 60 mg/dLMolto protettivo (riduce rischio cardiovascolare)

Nota: Valori elevati sono generalmente positivi, ma devono essere sempre interpretati insieme ad altri indici lipidici e clinici.

  • Trigliceridi

I trigliceridi sono un tipo di grasso (lipide) presente nel sangue e sono fortemente influenzati dalla dieta, dallo stile di vita e dalla sensibilità insulinica.

CategoriaValori di riferimento (a digiuno)Interpretazione
Normali< 150 mg/dLNessun rischio apparente
Borderline150 – 199 mg/dLAumentato rischio metabolico
Alti200 – 499 mg/dLRischio moderato-alto
Molto alti≥ 500 mg/dLRischio elevato (pancreatite, sindrome metabolica)

Nota: Valori ≥ 150 mg/dL sono uno dei criteri diagnostici della sindrome metabolica.


1. CHE COS’È IL RAPPORTO TRIGLICERIDI/HDL

Il rapporto TG/HDL è un indice numerico ottenuto dividendo la concentrazione plasmatica dei trigliceridi (espressa in mg/dL) per quella del colesterolo HDL, comunemente definito come “colesterolo buono”.

Formula:
Rapporto TG/HDL = Trigliceridi / HDL


2. SIGNIFICATO FISIOPATOLOGICO DEL RAPPORTO TG/HDL

Questo rapporto rappresenta una fotografia dello stato metabolico-lipidico del soggetto, ed è stato proposto come marker indiretto della sensibilità insulinica, in quanto coinvolge due parametri fortemente influenzati dall’azione dell’insulina.

  • Trigliceridi alti indicano spesso una condizione di iperinsulinemia reattiva o insulino-resistenza, con eccessiva produzione epatica di VLDL.
  • HDL basso è frequentemente osservato in soggetti con disfunzione metabolica, infiammazione cronica e insulino-resistenza.

Un rapporto elevato TG/HDL è quindi fortemente associato a ridotta sensibilità insulinica, aumentato rischio di diabete tipo 2 e malattie cardiovascolari.


3. VALORI DI RIFERIMENTO E INTERPRETAZIONE CLINICA

Rapporto TG/HDLInterpretazione clinica
< 1.5Sensibilità insulinica buona
1.5 – 2.0Possibile insulino-resistenza iniziale
> 2.0Alta probabilità di insulino-resistenza
> 3.0Alto rischio cardiovascolare e dislipidemia

Nota: Questi valori sono indicativi e possono variare leggermente a seconda della popolazione di riferimento, del sesso e dell’età.


4. VANTAGGI DEL RAPPORTO TG/HDL NELLA PRATICA CLINICA

  • Economico e accessibile: richiede solo un semplice esame lipidico a digiuno.
  • Predittivo: anticipa alterazioni glicemiche anche in soggetti con glicemia basale normale.
  • Non invasivo: utile come screening in contesti di prevenzione primaria.
  • Correlato ad altri indici: spesso parallelo all’HOMA-IR e alla circonferenza vita.

5. STUDI SCIENTIFICI DI RIFERIMENTO

Numerose ricerche hanno validato l’utilità del rapporto TG/HDL come marcatore indiretto di insulino-resistenza:


McLaughlin et al. (2003)

Studio fondamentale in cui è stato dimostrato che un rapporto TG/HDL ≥ 3,5 predice in modo accurato la resistenza insulinica in soggetti sovrappeso non diabetici.

  • Use of metabolic markers to identify overweight individuals who are insulin resistant. McLaughlin T, Abbasi F, Cheal K, Chu J, Lamendola C, Reaven G. Ann Intern Med. 2003 Nov 18;139(10):802‑9. doi:10.7326/0003‑4819‑139‑10‑200311180‑00007

FONTE: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/14623617/


Sumner et al. (2005)

Studio che ha confermato l’associazione tra rapporto TG/HDL elevato e sindrome metabolica, soprattutto in popolazione afro-americana.

  • Fasting triglyceride and the triglyceride‑HDL cholesterol ratio are not markers of insulin resistance in African Americans. Sumner AE, Finley KB, Genovese DJ, Criqui MH, Boston RC. Arch Intern Med. 2005 Jun 27;165(12):1395‑400. doi:10.1001/archinte.165.12.1395

FONTE: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16432100/


da Luz et al. (2008)

Studio condotto su pazienti ad alto rischio cardiologico, in cui un TG/HDL elevato è risultato correlato in modo significativo con la gravità della malattia coronarica.

  • High ratio of triglycerides to HDL‑cholesterol predicts extensive coronary disease. da Luz PL, Favarato D, Faria‑Neto JR Jr, Lemos P, Chagas ACP. Clinics (Sao Paulo). 2008;63(4):427‑32. doi:10.1590/S1807‑59322008000400003

FONTE: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18719750/


6. QUANDO SOSPETTARE INSULINO-RESISTENZA CON QUESTO INDICE

Un rapporto TG/HDL > 2 dovrebbe allertare il clinico in presenza di:

  • Sovrappeso o obesità viscerale
  • Familiarità per diabete o patologie cardiovascolari
  • Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)
  • Ipertensione arteriosa o steatosi epatica
  • Stanchezza cronica postprandiale o craving per i carboidrati

7. COME MIGLIORARE IL RAPPORTO TG/HDL

Un intervento nutrizionale e comportamentale può migliorare in modo significativo il rapporto TG/HDL:

A. Dieta:

  • Riduzione degli zuccheri semplici e degli alimenti ultra-processati
  • Incremento del consumo di grassi buoni (omega-3, olio extravergine, frutta secca)
  • Aumento del consumo di fibre solubili (verdure, legumi, avena)
  • Controllo del carico glicemico complessivo

B. Attività fisica:

  • Almeno 150 minuti/settimana di attività aerobica moderata
  • Allenamento con pesi 2–3 volte a settimana per migliorare la captazione periferica del glucosio

C. Integrazione possibile (da valutare con il nutrizionista):

  • Omega-3 (EPA e DHA)
  • Berberina
  • Niacina a rilascio controllato
  • Magnesio, soprattutto in presenza di resistenza insulinica

8. CONFRONTO CON ALTRI INDICI METABOLICI

IndicatoreTipoPro
HOMA-IRDirettoPiù preciso ma richiede insulinemia
Indice TG/HDLIndirettoPiù semplice ed economico
Glicemia a digiunoIsolatoNon sempre indica insulino-resistenza
Curva da carico orale di glucosio (OGTT) con curva insulinemicaEstesoPiù completo ma costoso

Il rapporto TG/HDL, pur essendo indiretto, è estremamente utile nel monitoraggio iniziale e nelle valutazioni nutrizionali di base, soprattutto nei contesti in cui non si dispone di esami più complessi.


CONCLUSIONE

Il rapporto trigliceridi/HDL si configura come un indicatore clinico semplice, economico e affidabile per valutare la sensibilità insulinica in ambito preventivo e nutrizionale. Un suo valore elevato può rappresentare un campanello d’allarme precoce per disfunzioni metaboliche anche in soggetti apparentemente sani, permettendo di intervenire prima che si manifestino condizioni più gravi come diabete di tipo 2 o malattie cardiovascolari.

Nel lavoro del biologo nutrizionista, monitorare questo parametro consente di personalizzare la strategia alimentare, motivare il paziente al cambiamento e prevenire efficacemente numerose patologie croniche.


📍 RAPPORTO TRIGLICERIDI / HDL: UN INDICATORE POTENTE DELLA SENSIBILITÀ INSULINICA

Sai che un semplice calcolo può dirti molto sulla tua salute metabolica?

🔬 Il rapporto tra trigliceridi e colesterolo HDL è un indice indiretto della sensibilità insulinica, cioè della capacità del tuo corpo di rispondere bene all’insulina.

📊 Come si calcola?
Basta dividere il valore dei trigliceridi (mg/dL) per quello dell’HDL.

💡 Cosa indica?

  • 🔽 < 1,5 = buona sensibilità insulinica
  • ⚠️ 1,5 – 2 = attenzione
  • 🔺 > 2 = probabile insulino-resistenza
  • 🚨 > 3 = rischio cardiovascolare aumentato

✅ È un parametro semplice, economico e utile per intercettare precocemente disfunzioni metaboliche, anche quando la glicemia è ancora nella norma.

🧠 Il consiglio del nutrizionista:
Un’alimentazione equilibrata, l’attività fisica costante e la riduzione degli zuccheri semplici sono le prime armi per migliorare questo indice e prevenire diabete, fegato grasso e infiammazione cronica.

📌 Controlla i tuoi valori, ma soprattutto agisci in tempo.
La prevenzione parte anche da qui.

👨‍⚕️ Per una valutazione personalizzata e un piano nutrizionale su misura, rivolgiti a un professionista esperto.

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👨‍⚕️ DR ORICCHIO GENNARO
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